Stagione
- Lo spettacolo vede sul palco tre giovani attori dislessici, come “veri unici protagonisti” della scena e della loro vita. La vita di tutti i giorni che perde e prende forma, scorrendo libera in una stanza nella quale tre ragazzi parlano e si raccontano, giocando con un linguaggio e un ritmo serrato. Una giornata come le altre: chiacchiere sul presente, idee per il futuro, risate, ricordi, silenzi, scontri, birra, pizza e dislessia.
- Un gruppo selezionato di persone, di età superiore ai 60 anni si è addentrato nel rapporto complesso tra equilibrio fisico e memorie sommerse, cercando di trovare il legame segreto tra l’uomo e lo scorrere del suo tempo. Si è partiti da una domanda provocatoria: quando si inizia ad invecchiare, forse da quando si inizia a rallentare?
- Un monologo al femminile che, attraverso un linguaggio ironico e surreale, indaga quella necessità di fuga e isolamento che delle volte porta ad una solitudine dolorosa alla quale si rischia di abituarsi. Anna lotta per essere se stessa. Lotta per riconoscersi, scoprirsi e trovare la forza per recuperare quella via d’uscita che è il ritorno alla vita. Quella fuori, quella difficile, quella vera, quella con gli altri.
- 22 febbraio 2019 ore 21 VECCHI, VECCHIE E VECCHIAIE Nella letteratura e nel cinema di Guglielmo Giumelli Dialogo con l’autore Intervengono Francesco della Croce, geriatra, Direttore sanitario IRCCS Santa Maria Nascente, Fondazione Don Gnocchi, Jeanpierre Orrù, operatore sociale, Alberto Cavalleri, conduttore del laboratorio teatrale Elogio della lentezza
- In collaborazione con l'Associazione Sonomusica, chiude il piccolo festival dedicato ai giovani musicisti che frequentano il quartiere Adriano. Uno spazio di visibilità per dei giovani talenti che cercano testardamente di elaborare musicalmente la propria identità. In questi ultimi mesi finalmente la musica italiana si è accorta di un movimento importante variegato come il rap con molto da raccontare. Vogliamo continuare a raccontarlo dando voce a giovani artisti con una sensibilità non comune ed una attenzione speciale al mondo che li circonda.
- Tre giovani attori dislessici, “veri unici protagonisti” della scena e della loro vita. La vita di tutti i giorni che perde e prende forma, scorrendo libera in una stanza nella quale tre ragazzi parlano e si raccontano, giocando con un linguaggio e un ritmo serrato. Una giornata come le altre: chiacchiere sul presente, idee per il futuro, risate, ricordi, silenzi, scontri, polpette, birra, pizza e dislessia.
- 40 minuti di vita Asperger vissuta. Quando si parla di Sindrome di Asperger è quasi sempre qualcuno che Asperger non è a farlo. Questa volta un ragazzo con questa neurodiversitá, Francesco, ci racconta il suo punto di vista, le sue emozioni legate al crescere e al tentare di integrarsi, ci racconterà i suoi punti di forza e le sue fragilità.
- L’incontro è dedicato alla cultura del lavoro così come si è espressa nel Novecento ed intende fare il punto sui cambiamenti in atto nel nuovo millennio, sulle nuove professionalità e le nuove precarietà. Con contributi video tratti dallo spettacolo del Teatro Officina “Cuore di fabbrica”, del 1998, dedicato alla cultura operaia e alla chiusura delle grandi fabbriche.
- Sai che alle volte anche a me sembra di essere dislessico? Un appartamento e quattro universitari innamorati delle vicine di pianerottolo, tre ragazze indiane. Il piano è conquistarle cucinando polpette. Partendo dalla loro esperienza personale, gli attori riescono a raccontare la dislessia con naturalezza e ironia.
- Tre giovani attori dislessici, protagonisti della scena e della loro vita. La vita di tutti i giorni che perde e prende forma, scorrendo libera in una stanza nella quale tre ragazzi parlano e si raccontano, giocando con un linguaggio e un ritmo serrato. Una giornata come le altre: chiacchiere sul presente, idee per il futuro, risate, ricordi, silenzi, scontri, birra, pizza e dislessia.
- La nostra stagione si chiude con una serata dedicata al tema della pace. Si inizia con alcune parti dello spettacolo "E sia pace nel mondo", che esplora il tema della pace da Papa Giovanni XXIII a Papa Francesco, dal Mahatma Gandhi a Martin Luter King fino ai movimenti per la pace dei nostri giorni.Nella seconda parte il tema è affidato alle immagini del film del pluripremiato regista Wim Wenders "Papa Francesco, un uomo di parola".
- Un gruppo selezionato di persone, di età superiore ai 60 anni si è addentrato nel rapporto complesso tra equilibrio fisico e memorie sommerse, cercando di trovare il legame segreto tra l’uomo e lo scorrere del suo tempo. Si è partiti da una domanda provocatoria: quando si inizia ad invecchiare, forse da quando si inizia a rallentare?
- Lo spettacolo vede sul palco giovani attori dislessici, come “veri unici protagonisti” della scena e della loro vita di tutti i giorni che perde e prende forma, scorrendo libera in una stanza nella quale tre ragazzi parlano e si raccontano, giocando con un linguaggio e un ritmo serrato. Chiacchiere sul presente, idee per il futuro, risate, ricordi, silenzi, scontri, birra, pizza e dislessia.
- Da 15 anni ci occupiamo di questa pratica sociale, importata dagli USA, che consiste nel raccogliere le storie di chi incontra la malattia nella propria esistenza (malati, famigliari, medici, infermieri). Il teatro diventa un potente dispositivo di restituzione sociale, rilanciando verso la società temi di grande densità umana. In scena due testi scritti da medici (Il neoplastico, del dott. Marcello Pili e “La visita” del dott. Marco Venturino).
- Gli altri. Storie di burqa, amore e rabbia nel secolo del Jihad- 22 Novembre 2019 - 24 Novembre 2019Vengono raccontate persone reali, incontrate in Cecenia, Afghanistan, Egitto, Libano, Iraq e Iran. Flash da mondi materiali e intellettuali che, anche grazie a brevi video-reportage, diventano snodi logici della storia degli ultimi 30 anni del Medio Oriente.Rigoroso come una conferenza, ma emozionante come un viaggio: gli “Altri” racconta in modo curioso e comprensibile la decolonizzazione, la Guerra Fredda, gli attacchi suicidi, le Primavere Arabe, le dittature, i diritti umani calpestati, l’arte.A chiusura dello spettacolo, i protagonisti evocati in scena vengono presentati con i loro veri volti e nomi, attraverso un commovente slide show.
- Il Teatro Officina approda ora a una nuova produzione sul tema della sensibilità ecologica. Nostra Madre Terra, così Francesco d’Assisi chiama il pianeta nel suo cantico Laudato sì, cui si è ispirato Papa Francesco nell’omonima enciclica. Il richiamo a coltivare e custodire la Terra chiede a tutti noi di vivere in modo equilibrato nella casa comune, e si pone di fatto come un impegno radicale per il futuro.
- Tirare la corda è un progetto teatrale ed educativo rivolto ai giovani e realizzato con due attori ventenni della compagnia del Teatro Officina. Portano sulla scena i corpi e le storie di ragazzi che hanno intercettato, sfiorato, flirtato con comportamenti a rischio come l’abuso di sostanze, la guida in stato di ebbrezza, il balconing, i giochi estremi sul web, ecc.